(Azione di responsabilità agli ex vertici) + (azzeramento azioni e obbl. subordinate) = ?


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Sullo 'strano' rapporto tra l'azione di responsabilità e risarcimento del danno agli ex vertici e l'odierno stato di liquidazione coatta amministrativa. A chi passa l'azione di responsabilità?

di Nicola Stiaffini, 26 giugno 2017

E' fresco di stampa il DL 99/17 con cui è stata disposta la liquidazione coatta amministrativa di BPopVicenza. Oggi entra in vigore, oggi è stato pubblicato in GU e pubblicato sul sito di Banca d'Italia, con ciò dando efficacia della cessione (ad Intesa) anche ai terzi1 dell' 'azienda, dei suoi singoli rami, nonche' beni, diritti e rapporti giuridici individuabili in blocco, ovvero attivita' e passivita', anche parziali o per una quota di ciascuna di esse, di uno dei soggetti in liquidazione o di entrambi' (art 3 I comma).

Da oggi quindi tutto cambia.

Tra i vari dubbi interpretativi, applicativi nonché di legittimità stessa del provvedimento e quindi su tutte le varie riflessioni che in molti stanno facendo in queste ore ed alle quali, credo, troveremo risposta nelle prossime settimane, mesi ed anni, me ne sovviene una in particolare. Mi interrogo infatti su come si possa conciliare l'intrapresa (e sacrosanta) azione di responsabilità di BPopVicenza nei confronti degli ex vertici dell'azienda, con l'odierno azzeramento delle azioni e delle obbligazioni subordinate.

Con comunicato stampa del 13.12.2016 di BPopVicenza2 ci informava, infatti, che: 'l’assemblea ha deciso con il voto favorevole di circa il 99,9% del capitale sociale presente al momento della votazione, di promuovere l’azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori, ex componenti della Direzione generale ed ex sindaci (...) L’azione è finalizzata al risarcimento: di ogni danno, patrimoniale e non (anche di natura reputazionale), derivante dalla violazione, da parte degli anzidetti esponenti, nel periodo in cui hanno rivestito le rispettive cariche, degli obblighi e delle norme che disciplinano le regole di condotta cui essi si devono attenere; di tutti i danni, compresi i costi sopportati dalla Banca per stipulare transazioni con azionisti, anche di natura reputazionale, derivanti dalla negoziazione delle azioni BPVi (incluso il processo di determinazione del prezzo delle azioni, il fenomeno del capitale finanziato, le lettere di impegno e/o il rispetto della disciplina che regola i servizi di investimento e dell'intermediazione finanziaria)”.

L'allora AD Fabrizio Viola (oggi incaricato anche del ruolo di Liquidatore, unitamente a dott. Claudio Ferrario, prof. avv. Giustino Di Cecco) aveva anticipato tale decisione comunicando che3 nella sua precedente esperienza in MPS 'è stato possibile recuperare 650 milioni di euro' con azioni di responsabilità mirate. La causa, pendente innanzi al Tribunale di Venezia, si stima abbia un valore di circa 1 miliardo di euro e, dunque, una somma che appare addirittura eccessivamente bassa viste le somme indicate nel DL 99/17. Quest'ultimo, infatti, prevede sino a 6 miliardi di intervento statale oltre 1,5 miliardi di contributo pubblico per i rischi del contenzioso per fatti pregressi che coinvolgessero IntesaSanpaolo.

La causa, anche nel suo 'ridotto' importo rispetto ai reali danni cagionati alla società e, soprattutto, ai suoi clienti (azionisti ed obbligazioni subordinati), com'è giusto che sia, sarà -con tutta probabilità- coltivata dalla nuova banca. Quest'ultima, dunque potrebbe in futuro ottenere un ristoro (seppur insufficiente) sia per i danni 'reputazionali' che per i quelli conseguenti alle controversie originate dai (tanti) comportamenti colpevoli dei suoi ex-vertici.

Oggi, però, con il comunicato stampa4 apprendiamo che 'I Commissari liquidatori, in attuazione delle indicazioni ministeriali e con il sostegno dello Stato Italiano, hanno provveduto alla cessione di attività e passività aziendali a Intesa SanPaolo S.p.A. (...) I diritti degli azionisti e le passività subordinate resteranno in capo alla Liquidazione” . Infatti all'art 3 I comma del DL 99 del 2017 si legge che, tra l'altro, restano in ogni caso esclusi dalla cessione:

b) i debiti delle Banche nei confronti dei propri azionisti e obbligazionisti subordinati derivanti dalle operazioni di commercializzazione di azioni o obbligazioni subordinate delle Banche o dalle violazioni della normativa sulla prestazione dei servizi di investimento riferite alle medesime azioni o obbligazioni subordinate, ivi compresi i debiti in detti ambiti verso i soggetti destinatari di offerte di transazione presentate dalle banche stesse;

c) le controversie relative ad atti o fatti occorsi prima della cessione, sorte successivamente ad essa, e le relative passivita''.

La causa di responsabilità, dunque, essendo sorta prima della cessione e rappresentando un 'attività' (o almeno una potenziale attività) dovrebbe -stando al predetto art 3 co. I lett c)-  essere compresa nella cessione stessa e dunque far capo ad Intesa.

Se così è, come pare essere, mi chiedo e chiedo a chiunque abbia possibilità e voglia di esprimere il proprio punto di vista in merito, come possa essere conciliabile l'esclusione ex lege dal rischio per le previste e prevedibili cause di risarcimenti dei numerosissimi azionisti ed obbligazionisti subordinati nei confronti della 'good bank' (espressamente escluse ex art 3 co I lett b) e c), con la permanenza della suddetta causa in suo favore. Da un lato si limita, di molto per non dire si azzera, la speranza del giusto risarcimento in favore dei danneggiati finali (quelli che i soldi li hanno messi davvero) a carico della 'bad bank', dall'altra si manterrà l'azione in favore della 'good bank' con cui parte di quei soldi potrebbero esserle risarciti (presumibilmente fino ad un miliardo di euro).

Qualcosa non torna. Seppur si prevede (o almeno si spera) una copertura della clientela retail, questo non è certo sufficiente a coprire la differenza tra quanto oggi 'azzerato' ex lege a danno dell'investitore, e quanto potenzialmente recuperabile da Intesa proprio per le medesime illegittime attività 'azzerate'. Se così davvero fosse, sarebbe l'ennesima beffa, anzi una tripla beffa: la prima con la 'vendita' di prodotti finanziari privi di informativa, di adeguatezza (ecc...); la seconda con il loro azzeramento di Stato e la terza con il fatto che, se un risarcimento mai ci sarà davvero, lo stesso potrebbe andare alla 'nuova banca buona'. Il banco (in questo caso Intesa SanPaolo) vince sempre, vien da dire.

Le cose sono due, o l'azione di responsabilità passa in capo alla 'bad bank' atteso che la stessa resta onerata del prossimo ingente contenzioso (oltre che di quello ex art 3 I co lett b),  o vi sarebbe un clamoroso caso di potenziale indebito arricchimento in favore dei Intesa SanPaolo. Tale sarebbe infatti un risarcimento per un danno non patito. Peraltro, se cessa il danno (o il potenziale danno dall'ondata di cause escluse ex lege) su cui si regge la domanda di risarcimento in eventuale capo a Intesa, nessun risarcimento risulterebbe dovuto. La difesa degli ex vertici avrebbe, pertanto, un buon argomento per ridurre -quantomeno il quantum- dell'eventuale responsabilità dei propri illustri clienti.

Mi auguro quindi che venga chiarita, e presto, la sorte dell'azione di responsabilità intrapresa per evitare beffa al danno di quanti, da questo decreto, escono 'azzerati'. A loro oggi va il mio pensiero, a quanti in quella Banca (come nella Veneto Banca) avevano riposto, prima dei soldi, la loro fiducia. Fiducia e soldi che oggi lo Stato deve cercare ad ogni modo di garantire.

(riproduzione riservata)

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1Art 3 II comma: 'Le disposizioni del contratto di cessione hanno efficacia verso i terzi a seguito della pubblicazione da parte della Banca d'Italia sul proprio sito della notizia della cessione, senza necessita' di svolgere altri adempimenti previsti dalla legge, anche a fini costitutivi, di pubblicita' notizia o dichiarativa, ivi inclusi quelli previsti dagli articoli 1264, 2022, 2355, 2470, 2525, 2556 e 2559, primo comma, del codice civile e dall'articolo 58, comma 2, del Testo unico bancario'.

2https://www.popolarevicenza.it/bpvi-web/data/bpvi-comunicato/comunicati-stampa/nodiscl/2016/Assemblea-Azionisti-approva-azione-responsabilita/allegato/13_12_2016-Assemblea_degli_azionisti_approva_azione_di_responsabilita.pdf

3 http://www.repubblica.it/economia/2016/12/13/news/banca_popolare_di_vicenza_avvia_le_azioni_di_responsabilita_nessun_limite_di_tempo_-154027941/

4https://www.popolarevicenza.it/bpvi-web/data/bpvi-comunicato/SalaStampa/Comunicati-Stampa-IR/IT/2017/Comunicato_stampa0/allegato/COMUNICATO_STAMPA_BANCA_POPOLARE_DI_VICENZA.pdf