Cause bancarie: 8% annuo di interessi sulle somme vinte

Nota a ord. Cass. 61 del 2023

Non tutti sanno che l’art 1284 IV del codice civile riconosce un tasso molto alto (cd. moratorio o commerciale ed oggi pari al 8%) sulle somme ottenute a seguito di una causa giudiziaria e per tutto il periodo della stessa.

La Cassazione con l’ordinanza 61/23 ha ora confermato che tale norma si deve applicare anche in caso di causa bancaria ossia di un giudizio promosso da un correntista (o ex correntista) contro una banca per ‘recuperare’ le somme indebitamente percepite (interessi eccessivi, spese e commissioni non dovute, ecc…).

A conti fatti, quindi, considerando che il tempo medio di un giudizio di primo grado è stimato in tre anni ed ipotizzando una somma richiesta (ed ottenuta in sentenza) di 150 mila euro, il correntista vittorioso in causa -oltre al capitale- avrà diritto anche ad oltre 36 mila euro di interessi, oltre (presumibilmente) alle spese di causa.

In considerazione dell’attuale situazione finanziaria ed economica nazionale, in cui il miglior conto deposito in banca al gennaio 2003 (fonte ilsole24ore.com) prevede un tasso effettivo del 1,65%, risulta evidente come il contenzioso bancario (ove correttamente impostato ed istruito) possa rappresentare :
 (i) il dovuto riconoscimento del diritto del correntista (150 mila euro nell’esempio fatto); ma anche
 (ii) un notevole investimento sia in termini di remunerazione (oggi 8% annuo, 36 mila euro nell’esempio) sia in termini di certa solvibilità del debitore (le banche pagano quando perdono le cause).

Non senza sottolineare la naturale alea di ogni contenzioso giudiziario, quindi,

l’analisi del rapporto bancario (in essere o chiuso) può permettere ad aziende e privati di recuperare il dovuto ed anche di ‘godere’ di importanti interessi a loro credito.

(riproduzione riservata)
Nicola Stiaffini
Livorno, 18 gennaio 2023